In primavera aumento di 3,5 miliardi
e bond per 1,6 miliardi. Patto triennale a due sul 25% del capitale della
controllata. Per l'Eni incasso da 6,5 miliardi
per focalizzarsi sulla ricerca di petrolio. Il titolo vola in Borsa. Cao:
"Ora siamo più forti, realizzeremo gli obiettivi del piano"
La Saipem volta pagina. Il Fondo strategico italiano (cioè la Cassa depositi e prestiti) rileverà il 12,5% del capitale dall’Eni. Balzo del titolo in Borsa. Nel 2016 atteso un risultato operativo di 600 milioni
Eni prevede di incassare dalla cessione della quota circa 400 milioni di
euro mentre l’impegno massimo del Fondo Strategico, inclusa la sottoscrizione
dell’aumento di capitale, ammonterà a 929 milioni di euro.
La Saipem è stata a lungo una grande fonte di utili per l’Eni e per gli altri azionisti, ma la caduta del prezzo del petrolio ha rarefatto nel mondo quei lavori di ricerca e sviluppo di giacimenti di cui Saipem vive, e si è creato un problema di debito. La Saipem resta una delle più importanti società di ingegneria petrolifera del pianeta e tornerà a far soldi quando il prezzo del barile risalirà, facendo ricominciare la corsa alle trivellazioni. Ma potrebbero passare degli anni prima che questo succeda, e i vertici del gruppo non vogliono restare troppo a lungo nell’incertezza: meglio sciogliere subito il nodo del debito.