Conoscenze trasversali e attitudine per i processi di digitalizzazione saranno fondamentali nel mondo dello shipping.
Questo è quanto si legge nell’ultimo articolo di Seatrade Maritime News che ha intervistato i relatori del Global Maritime Club Summit (che si terrà ad Atene il 9 giugno) raccogliendo le loro testimonianze rispetto alle nuove competenze richieste per il personale marittimo.
Secondo le opinioni degli intervistati, verrà richiesta ai lavoratori una maggiore propensione alla tecnologia e in generale all’utilizzo dei sistemi digitali per la gestione a bordo e a terra di apparecchiature complesse.
Automazione dei sistemi e intelligenza artificiale rappresentano infatti le nuove frontiere del mondo dello shipping, e se in passato le competenze richieste ai marinai riguardavano solo aspetti pratici adesso si punta sempre di più allo sviluppo delle capacità cognitive e trasversali.
Tuttavia, per far sì che questa sfida sia vinta dalle nuove generazioni di marittimi, è fondamentale che l’intera industria dello shipping investa in percorsi di formazione all’avanguardia.
«Siamo fermamente convinti che i marittimi, se dotati degli strumenti giusti e del mondo reale, possano contribuire maggiormente a operazioni navali buone ed efficienti e saranno una parte cruciale della pianificazione integrata nave/terra e di quasi tutte le operazioni standard in modo che i gestori delle navi sono in grado di concentrarsi su sicurezza, efficienza, manutenzione predittiva e grandi eventi pianificati come bacini di carenaggio e casi di emergenza», queste le parole del Vice President Supply Chain, Thome Group, Peter Schellenberger.