È ufficiale: contro la decisione dell’Unione Europea di tassare i porti, l’Italia procederà presentando un ricorso alla Corte di Giustizia (CGUE).

Lo ha dichiarato la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Michele, nel corso del dibattito pubblico sulla nuova diga del porto di Genova. 

La vicenda ha subito diversi sviluppi nel corso degli anni, a partire dal 2013. Dopo alcune indagini della Commissione Europea, infatti, fu scoperto che nella maggior parte degli stati membri "le attività economiche dei porti sono soggette al regime ordinario" (sito ufficiale della Commissione Europea).

La decisione arriva dopo le sollecitazioni dello scorso 4 dicembre, attraverso cui è stata ribadita la richiesta di abolire le attuali esenzioni. «Siamo impegnati a risolvere il tema della tassazione, senza penalizzare il sistema della portualità italiana e chiedendo tutta la flessibilità necessaria per valorizzare al massimo le attività con una valenza pubblica svolte dai porti», aveva dichiarato allora la ministra.

A sostegno della proposta di ricorso da parte del governo italiano, anche l’Associazione nazionale delle Compagnie portuali (ANCIP). «La nostra Associazione si è sempre battuta in difesa della pubblicità dei porti italiani, perché li consideriamo l’asset strategico più importante della nostra nazione. Lo abbiamo fatto anche sostituendoci a quelle istituzioni e associazioni che avrebbero dovuto e potuto fare molto di più in sede di interlocuzione europea».