Sono già 21mila le firme raccolte per la petizione lanciata su Change.org dai due giovani marittimi che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza da Covid-19. Poco più che ventenni, Miriam Pia De Maria e Salvatore Caltabiano diventano il simbolo di un’intera categoria dimenticata dalle istituzioni, come tante altre.
«A causa delle restrizioni legate al Covid-19 tutti quanti noi impegnati in questo settore ci ritroviamo senza lavoro ma sulle spalle famiglie, costi e spese da sostenere». È un passaggio dell’appello che due ex lavoratori impiegati sulle navi da crociera hanno deciso di lanciare allo Stato.
Il settore, infatti, ha subito una forte riduzione degli spostamenti. Basti pensare che quasi tutte le imbarcazioni sono ferme, ad eccezione di alcune piccole rotte nel Mediterraneo da parte di MSC e Costa Crociere. L’intero quadro marittimo è allo stremo delle forze: compagnie, azionisti e ovviamente gli equipaggi.
Il problema riguarda la mancanza di tutele e supporto economico per la maggior parte del personale. Soltanto per una minima parte dei lavoratori di questa categoria viene previsto un contratto a tempo indeterminato, che garantisce la cassa integrazione. Una grossa percentuale, invece, consiste nelle moltitudine di figure di bordo esistenti. Partite Iva, ritenute d’acconto, passaporto: tutte modalità che non garantiscono alcuna sicurezza.
È questa condizione di profonda incertezza e ingiustizia ad aver spinto l’invio della petizione al premier Conte, al Ministro dei Trasporti Paola De Micheli e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.