È cominciata la quarta edizione della Naples Shipping week, la manifestazione dedicata al mondo marittimo, in programma dal 28 settembre al 3 ottobre e organizzata dal Propeller Club Port of Naples e Clickutility Team.

In un momento come quello che stiamo vivendo, il cluster marittimo riunito a Napoli darà ai clienti, ai partner e alle istituzioni un messaggio chiaro di resilienza e voglia di ripartire.

A dare il via alla kermesse il convegno “La città va in porto: cultura, ricerca e sviluppo. Visioni per una progettazione condivisa”, che si è tenuto all’Associazione Costruttori Edili Napoli (ACEN). 

«I temi dello shipping non si esauriscono nel Porto di Napoli ma coinvolgono il territorio. Interagiscono con il tessuto della città metropolitana. Ecco perché possiamo interpretare il Porto come volano di sviluppo capace di svolgere una funzione interculturale e creativa generatrice di crescita economica, di alta formazione, di ricerca e cultura». Sono le parole di Massimo Clemente, direttore dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (Iriss-Cnr). 

Tre gli argomenti al centro del dibattito, teso a sottolineare come mare e città arrivino a fondersi in una sola cosa: la metropolitana in costruzione al porto di Napoli, il restauro dell’Immacolatella vecchia - l’immobile settecentesco progettato da Domenico Antonio Vaccaro, proprio all’interno del porto - e la riedificazione del Molo Beverello.

A questi interventi potrebbero aggiungersi altri progetti, per creare un vero e proprio polo della cultura, della ricerca e dell’alta formazione. Insomma, un porto in grado di farsi generatore di processi di sviluppo sostenibile, fondati sull’economia marittima.

«Il porto fin dagli albori è dentro la radice di Napoli stessa, uniti in un rapporto inscindibile. Dobbiamo trovare gli strumenti adatti per valorizzare questa straordinaria sinergia», aggiunge Pietro Spirito, presidente dell’Autorità Portuale.