Collegio Nazionale Capitani

Soggiorno forzato sulle navi Msc Crociere: niente stipendio per i marittimi

Articolo di giovedì 16 aprile 2020



Collegio Capitani

Sulle navi Msc Crociere ci sono ancora molti membri dell'equipaggio che sono bloccati a bordo, e attendono di essere rimpatriati. Per loro non ci sarà alcuna retribuzione, in queste settimane di isolamento forzato.

Mario Aponte, amministratore delegato di Msc Crociere a Malta, si sarebbe occupato di inviare nei giorni scorsi, una lettera all'equipaggio, mentre già era circolato un altro documento, una comunicazione interna. 

Entrambe le comunicazioni erano rivolte ai membri dell'equipaggio non ancora rimpatriati, e bloccati a bordo a causa della pandemia in atto. Ad inizio aprile, i destinatari avevano avuto comunicazione che avrebbero “ricevuto una sistemazione in cabina singola, servizi di ristorazione, assistenza medica, accesso all’istruzione attraverso la nostra piattaforma di e-learning e comunicazione sociale gratuita attraverso il sistema informatico della nave”.

La compagnia informava inoltre i lavoratori di aver "contattato le ambasciate dei rispettivi Paesi e tutte le autorità internazionali" per facilitare il rimpatrio. Intanto è stata offerta loro l'occasione di "rimanere a bordo della nave in cui si trovano fino a quando non vi sarà possibilità di tornare a casa sani e salvi".

A quanti il cui “impiego a bordo era giunto a scadenza contrattuale”, però, è stato comunicato che non avrebbero ricevuto retribuzione, tantomeno sarebbero stati invitati a lavorare fino a quando il rimpatrio sarebbe stato possibile. “Purtroppo, nonostante tutti i nostri sforzi, finora non è stato possibile trovare un piano di viaggio per riportarvi a casa in sicurezza, ma ci stiamo sforzando di farlo” si legge nella comunicazione. Costa Crociere ha in previsione invece, a questo proposito, l'impiego della Costa Mediterranea al fine di far arrivare i marittimi filippini e indonesiani presso i propri paesi d'origine, anticipando il trasferimento della nave dall'Italia all'Estremo Oriente.

Business Insider riporta che in una prima versione della comunicazione di Msc Crociere inviata ai lavoratori a bordo si leggeva che il loro “contratto di imbarco è terminato alla data del lay-up” (disarmo) che coincide con “la data in cui la nave ha sbarcato tutti gli ospiti a bordo”.

“Vi saranno pagati tutti gli stipendi arretrati fino a quella data” ha scritto Aponte, ma il  successivo soggiorno a bordo, per quanto vitto e alloggio siano a spese della compagnia, non prevede reddito per i lavoratori. Sono state inoltre poste alcune condizioni per quanto riguarda i successivi imbarchi, e le relative condizioni di salario. 

Nella stessa comunicazione Msc ha inoltre offerto ai lavoratori la possibilità di "arrotondare" partecipando ad "attività lavorative selezionate". Verrebbero dunque "pagati in base al pro-rata del salario di base calcolato sul tempo effettivamente lavorato. Per consentire ai membri dell’equipaggio di sfruttare questa opportunità, tali attività saranno assegnate a rotazione a chi avrà richiesto di partecipare al programma".

Il documento interno di Msc specifica inoltre a proposito del disarmo temporaneo delle navi, che tutti i dipendenti di bordo previsti dal minimo organico riceveranno il salario di garanzia al netto delle ore di lavoro straordinario, che sarà pagato in base al servizio fornito”. L’equipaggio essenziale si riferisce al numero minimo di membri necessario per mantenere la nave in condizioni di sicurezza.

Nella nota si legge tuttavia che “l’equipaggio minimo non è stato ancora attivato su nessuna delle sue navi” quindi per il momento la compagnia fondata da Gianluigi Aponte non sceglie ancora di mettere la propria flotta in ‘disarmo a freddo’ (cold lay up).

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