Si sono verificate delle anomalie per quanto concerne gli importi degli assegni ricevuti a gennaio

L’anno nuovo non è partito nel migliore dei modi per alcuni pensionati italiani che si sono visti decurtare la pensione.

L’Inps assicura che gli importi errati saranno ripristinati con i dovuti rimborsi nel mese di febbraio.

Si è verificato un errore di conteggio di fine anno in riferimento a dicembre 2019 ragion per cui oltre centomila pensionati italiani si sono visti decurtare la propria pensione da cifre che partono da 60 e arrivano fino a 100 euro.

L’anomalia è frutto di un errore di calcolo dovuto ad un baco informatico ed ha interessato molti pensionati su tutto il territorio italiano.

Inizialmente si pensava che l’errore riguardasse solo il territorio di Genova e la Liguria, poi purtroppo ci si è resi conto che le persone coinvolte erano molte di più.

Le pensioni colpite dal baco sono quelle che hanno un importo che supera la pensione minima dalle tre alle sei volte.

L’errore nasce dal fatto che, alle pensioni che dovevano essere interessate dall’aumento indicato dalla sentenza della Corte Costituzionale, tale aumento non è stato riconosciuto nel mese di dicembre.

Di conseguenza partendo da una cifra minore rispetto a quella che sarebbe dovuta essere, l’ultima pensione percepita risulta essere manchevole dell’aumento che ci si aspettava.

Per intenderci, ad esempio, le pensioni da 1768 euro sono passate a 1682 euro.

L’Inps una volta individuato l’errore ha dichiarato che nel mese di febbraio 2020 tutti gli importi saranno corretti e ciò che non è stato erogato sarà recuperato dai pensionati.

L’Inps ha inoltre sollecitato le varie strutture presenti sul territorio a ricalcolare autonomamente le pensioni nel caso ricevessero sollecitazioni da parte degli stessi pensionati.   

L’istituto previdenziale assicura i pensionati che il maltolto sarà restituito e che gli importi pensionistici saranno perfettamente adeguati e in linea con gli incrementi indicati dall’Istat.