Percentuali di aumento delle pensioni diversificati per fasce
Previsti aumenti delle Pensioni Inps a partire da gennaio 2020. L’aumento è collegato a quello del costo della vita. Si tratta di pochi euro di differenza, ad esempio le pensioni minime passeranno da 513,01 euro a 515, 58 euro al mese.
Le pensioni minime vedranno l’aumento di 2,57 euro, per quanto concerne l’assegno sociale, percepito dagli ultra sessantacinquenni che non vantano altre forme di reddito, la cifra passerà da 457,99 euro a 460,28 euro al mese.
Diverso è il discorso per la pensione sociale di chi la prendeva prima della fine del 1995, in questo caso la cifra arriverà a 379,33 euro al mese.
L’adeguamento delle pensioni varierà a seconda della cifra e del rapporto di quest’ultima rispetto al valore della pensione minima.
Il massimo a cui si può aspirare è vedere incrementata la cifra dello 0,5%. Questa percentuale potrebbe essere utilizzata anche per le pensioni che vanno dai 1.485 euro ai 1.650 euro (cifre al netto).
Si prevede dunque che da gennaio 2020 saranno adeguate le cifre, rispetto al calcolo del costo della vita, dello 0,5% per le pensioni che arrivano massimo a quattro volte la cifra della pensione minima.
Per le pensioni superiori a quattro volte la pensione minima, ma non oltre le cinque volte, l’aumento da gennaio 2020 sarà del 77% di 0,50. In poche parole per conoscere la cifra corrispondente basterà moltiplicare il valore per 0,385%.
Per le pensioni superiori alle cinque volte ma non maggiori del sei, avranno un aumento dello 0,26%.
Per le pensioni che superano la minima dalle sei alle otto volte, la percentuale di aumento corrispondente è dello 0,235%.
Per quelle superiori a otto e fino a nove, la percentuale di riferimento scende allo 0,225%.
Per concludere, l’ultima fascia riguarda le pensioni che superano di nove volte il valore minimo, in tal caso la percentuale abbinata è dello 0,2%.