Stop alle agevolazioni del comparto dei lavoratori marittimi
Il 10 ottobre la Camera ha approvato la nota di aggiornamento sul Def, il documento che sancisce i parametri da seguire per quanto concerne la prossima legge di Bilancio.
Le coperture economiche ipotizzate non andranno comunque a coprire il fabbisogno economico.
Il decreto fiscale comprende una manovra che riguarda la tematica ambientale.
Saranno infatti penalizzati tutti coloro che in un modo o nell’altro ledono l’ambiente inquinandolo.
Il decreto ambiente infatti è indirizzato soprattutto alle grandi aziende, alle quali si chiede un vero e proprio cambio di rotta.
Nello specifico, il comparto blu che ha goduto degli incentivi fino ad ora, finendo nel catalogo del ministero dell’Ambiente, perderebbe molte agevolazioni fiscali che gli hanno consentito di sopravvivere, ad oggi, a due momenti economici delicatissimi. Uno verificatosi negli anni ’90 con la corsa alle “bandiere di comodo” e l’ultimo relativo alla crisi economica del 2008.
Le agevolazioni avevano aiutato significativamente il comparto marittimo migliorando la competitività sul piano internazionale.
Tra le novità che si palesano nel Def c’è l’applicazione della già esistente digital tax, si tratta della misura di tassazione delle multinazionali digitali. L’obiettivo è di ampliare l’applicazione di tale tassa ed estenderla a livello comunitario, non solo dunque, applicabile su suolo italiano.
Entro il 15 ottobre l’Italia dovrà consegnare il “Budgetary Plan” definitivo all’Europa.
Per far quadrare i conti pare che l’unica possibilità sia quella di agire sui tagli delle detrazioni e delle agevolazioni fiscali.
I primi a pagarne le spese saranno gli automobilisti che hanno scelto una vettura a carburante diesel, su quest’ultimo sono previsti aumenti. L’aumento del gasolio pare non colpirà i trasportatori e gli agricoltori.
Per quanto riguarda i tagli negli altri settori, si sta cercando di evitare quello alla sanità pubblica per quanto riguarda le fasce di reddito meno abbienti.
Finite nel mirino le ristrutturazioni degli edifici e l’ecobonus.
Resta fuori al momento il discorso della rimodulazione dell’IVA.