Collegio Nazionale Capitani

A seguito dell’incidente del 2 giugno scorso a Venezia, il MIT chiede un’ordinanza di limitazione per le Grandi Navi

Articolo di venerdì 07 giugno 2019



Collegio Capitani

Il Ministero dei Trasporti chiede di riattivare il gruppo di lavoro della Capitaneria di porto di Venezia per risolvere la questione Grandi Navi


Il 2 giugno la grande nave Opera della MSC ha causato un sinistro, “tamponando” un battello fluviale, in fase di manovra.

L’incidente ha sollevato l’antico problema delle norme di sicurezza legate alle grandi navi che si muovono in spazi ristretti, come il Canale della Giudecca a Venezia, dove è avvenuta la suddetta collisione.

Per questo motivo il Mit ha chiesto alla Capitaneria di porto di Venezia di riprendere i lavori iniziati dal gruppo di addetti nel marzo 2017. Lo scopo del Mit è riconsiderare l’ordinanza che imponeva il limite di 40 mila tonnellate per le navi da crociera in transito nella laguna.

L’ordinanza 17/2018 entrata in vigore da luglio 2018, consente il transito di navi superiori alle 40 mila tonnellate purché risultanti idonee al passaggio grazie all’utilizzo di un algoritmo ad hoc.

Il punto è che le criticità emerse a seguito del sinistro di domenica, fanno sì che non si possa ignorare l’aspetto della sicurezza e l’urgenza di lavorare affinché ci siano direttive più rispondenti alle necessità emerse.

Il Ministro ha dichiarato: «L'iter tecnico-amministrativo occorrente per vagliare le ipotesi progettuali di delocalizzazione del traffico crocieristico, così come quello volto a rendere immediatamente praticabili vie di navigazione alternative al transito delle 'grandi navi' nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca, comportano tuttavia tempistiche senz'altro incompatibili con l'urgente necessità di mitigare ulteriormente i rischi connessi al transito delle citate unità navali».

Inoltre ha posto l’accento sul bisogno di maggiore sicurezza e di garanzie per gli addetti al settore e per i fruitori dei servizi offerti dallo stesso.

Emerge l’importanza di approfondire i fattori di rischio e stilare un’analisi completa, volta a non interrompere il passaggio delle grandi navi, ma a tener in seria considerazione la fragilità di alcuni spazi, come quello del Canale della Giudecca a Venezia.


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