Riassunta in dieci punti la richiesta di maggiori finanziamenti e nuove regole in campo tecnico-nautico da parte di ESPO
A breve si insedierà il nuovo Parlamento Europeo. ESPO (associazione dei porti europei) sottopone un memorandum alla classe politica con richieste chiare che agiscono direttamente sull’economia marittima europea. Il documento nasce a seguito dei lavori tenutisi a Livorno durante la conferenza di settore del 23 e 24 maggio scorso.
La proposta dell’associazione dei porti è proiettata sui prossimi cinque anni ed è riassumibile in dieci punti:
- armonizzazione delle regole sui servizi tecnico-nautici, degli aiuti di Stato e controllo degli accordi tra pubblico e privato
- autonomia finanziaria con controllo fiscale maggiore
- aumento della quota CEF dedicata ai porti per agevolare gli investimenti dei privati
- coinvolgimento nello sviluppo delle reti di collegamento interne (fluviali e ferroviarie) in grado di migliorare il collegamento con i porti
- digitalizzazione dei dati e collaborazione tra i settori marittimo e doganale
- attenzione ambientale e decarbonizzazione
- attenzione alle città portuali e alla salute con la decarbonizzazione dell’aria. Incentivi fiscali per l’alimentazione elettrica delle navi. Utilizzo di filtri anti-zolfo e azione sugli scarichi degli scrubber.
- in caso di Brexit, mantenimento della validità della rete Ten-T (rete transeuropea di trasporto) al Regno Unito per garantire i corridoi commerciali
- introduzione del documento PERS (Port Environmental Review System), un certificato che attesti il livello di ecologia del porto
- revisione delle politiche generali del settore, tenendo presente che la politica dei trasporti si intreccia fortemente con le altre scelte politiche.
La visione di ESPO sostiene la necessità di maggiori fondi CEF (Connecting Europe Facility - fondi UE) da destinare ai porti.
Isabelle Ryckbost, segretario generale di ESPO ha dichiarato: «Non a caso il memorandum è stato presentato nelle ore che precedono il voto per le europee. Il Parlamento Europeo si sta per rinnovare ed insieme alla Commissione Europea avrà un ruolo centrale nella definizione delle politiche economiche ed ambientali dei prossimi anni».
Nel documento è posto l’accento su vari aspetti, dalla tematica ambientale attraverso la proposta dell’abbattimento delle emissioni e la produzione di energie rinnovabili, all’armonizzazione delle regole sui servizi tecnico-nautici, un focus sugli aiuti di Stato e la necessità di perseguire l’apertura dei porti per migliorare gli scambi e la condivisione di dati digitali.
Continua il segretario generale ESPO. «È più di una lista della spesa per l'Europa, i porti sono porte d'ingresso per il commercio, crocevia delle catene di approvvigionamento, sono un partner strategico per la digitalizzazione e la decarbonizzazione».