Venerdì la Commissione europea ha concluso al porto di Napoli un'ispezione di security, al fine di monitorare l'applicazione delle norme in materia (ai sensi del regolamento 725/2004 e della direttiva 2005/65/EC).
Sono stati visitati tre impianti portuali e quattro navi, una extracomunitaria, una comunitaria, e due italiane. L'ispezione rientra in un programma il cui fine è armonizzare, secondo le direttive e le convenzioni dell'organismo Onu "Maritime Organization", le regole europee sulla sicurezza portuale, le navi e le strutture.
«La comunità portuale napoletana ha dato testimonianza di un positivo lavoro di squadra, orchestrato con maestria dalla Guardia Costiera. Esistono come sempre margini di miglioramento, che richiederanno l'impegno da parte di tutti. Ma, da questa visita ispettiva della Commissione Europea, la competitività del porto di Napoli esce rafforzata», riferisce il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale, Pietro Spirito.
La Capitaneria di porto, guidata in questa missione dal contrammiraglio Luigi Giardino, Capo del 6° Reparto – Sicurezza della Navigazione, afferma che l'esito è stato «estremamente positivo». È stata sottolineata, rileva la Capitaneria, «la capacità di tutte le amministrazioni coinvolte di saper operare in perfetta sintonia, ognuno secondo le proprie prerogative e professionalità acquisite».
Formata da sei ispettori, la missione della Commissione europea è iniziata martedì scorso, con un vertice insieme al direttore marittimo della Campania e comandante del porto di Napoli, Contrammiraglio Pietro Giuseppe Vella, il questore di Napoli, Antonio De Iesu, il presidente Pietro Spirito e ad alcuni rappresentanti delle amministrazioni locali.