Seneca affermava: “Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele.”
Questo concetto filosofico è stato ripreso in maniera pragmatica da chi ha deciso di puntare su un trasporto marittimo più sostenibile.
Se infatti, per una nave container non ci si auspica di sostituire in tempi brevi i motori tradizionali, si studia quantomeno il modo per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e i relativi costi di trasporto.
Attualmente esiste una nave pensata per trasportare carichi inferiori a quelli delle classiche imbarcazioni mercantili, naviga tra gli Stati Uniti e l’Asia e sfrutta il vento con un sistema composto da grossi cilindri rotanti, chiamati appunto rotori.
Invece, sul fronte della sperimentazione delle vele, il progetto più ambizioso è a cura di Michelin che ha ideato un tipo di vela simile all’ala di un aereo.
Gonfiabile, in plastica, appare molto più grande di una classica vela in tessuto e si distingue per la capacità di retrofitting che apporta miglioramenti all’assetto di navigazione tradizionale, come quello delle eliche, senza andarlo a sostituire. Si stima che tale sistema possa far risparmiare circa un quinto di carburante.
Se i test previsti dimostreranno che le Wisamo, così chiamate dalla casa francese di pneumatici, funzionano e non comportano problemi strutturali alla nave - e se i costi di gestione non saranno eccessivi e commisurati al risparmio del carburante - sarà possibile vedere in un futuro prossimo le vele di Michelin su qualsiasi tipo di nave mercantile, dai portacontainer ai traghetti.