Collegio Nazionale Capitani

Bacoli, relitto Sassari Primo rimosso dopo 33 anni

Articolo di mercoledì 24 ottobre 2018



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Rimosso dopo 33 anni il relitto della motonave Sassari primo, incagliata nella rada del porto di Baia, provincia di Napoli. 

Oltre a quello della Sassari Primo, fino al 2005 il porto di Baia ha visto la presenza di altri quattro relitti di navi abbandonate, serio pericolo su doppio fronte, per quanto riguarda la sicurezza della navigazione portuale, e per quanto l'ambiente marino. 

Inoltre tutto lo specchio acqueo del porto di Baia è caratterizzato da un sito archeologico sommerso (il Parco Archeologico sommerso di Baia), costituito dai resti di una città romana risalente al I secolo d.C.

La presidenza del Consiglio dei Ministri emanò nel 2005 un'ordinanza con cui il Comandante della Capitaneria di porto di Napoli venne nominato "Commissario delegato" al fine di realizzare interventi per il compimento delle attività di caratterizzazione, bonifica e ripristino ambientale dei fondali del porto. 

A questo fine, mentre la rimozione di altri quattro relitti si concluse senza intoppi ("Liser" “Candora”, “Molpa” e “Vesuvio”), quella del Sassari Primo, il cui iter era già stato avviato, fu interrotta da alcuni motivi. 

Il Contrammiraglio Arturo Faraone, in qualità di Commissario delegato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha dato avvio nel 2016 a una nuova procedura per l'emanazione di un bando di gara, in cui sono stati preventivamente definiti dettagli e requisiti base del futuro contratto di affidamento dei lavori di rimozione, demolizione e smaltimento del relitto, per non imbattersi in problematiche impreviste di natura tecnica, o incrementi di costi non messi in conto, che avrebbero potuto mettere a rischio la procedura di gara. 

A tal proposito è stato redatto un "Disciplinare tecnico", come base della procedura amministrativa di gara, prima di darvi avvio. Redatto con la preziosa collaborazione tecnico-scientifica dell'Università degli Studi Parthenope, e di un tavolo tecnico istituzionale a cui hanno partecipato la Soprintendenza per i Beni Culturali, la Regione Campania, il Comune di Bacoli, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ed il Comando Provinciale dei VVFF di Napoli per il necessario supporto tecnico.

Considerati, nella redazione del documento, fattori che potrebbero condizionare le operazioni di rimozione, come la tutela dell'ambiente marino, quella dei beni archeologici sommersi e la limitata disponibilità economica, con la conseguente necessità di contenimento dei costi. 

Su proposta della Capitaneria di porto di Napoli, la Regione Campania ha formalizzato la richiesta all'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpac) per la redazione di un "Piano di monitoraggio" delle matrici ambientali interessate da possibili contaminazioni durante le operazioni di rimozione, per controllare lo stato prima, durante e dopo i lavori. 

I lavori, iniziati il primo ottobre, sono avvenuti sotto la supervisione degli uomini della Capitaneria di porto. Attualmente, il Sassari Primo si trova già presso la banchina dei Cantieri navali di Baia, ridotto a un guscio galleggiante. La demolizione verrà terminata presso la stessa struttura portuale. 

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