«I lavoratori portuali potranno conservare le proprie tipicità, elemento fondamentale per garantire la regolarità alle attività negli scali portuali di tutto il Paese e assorbire i picchi di lavoro nell'afflusso delle merci. Operano con modalità legate all'arrivo delle merci, ai flussi dei traffici e quindi non possono rientrare nelle forme contrattuali o di somministrazione tout court».
Così Edoardo Rixi, il sottosegretario al ministero dei Trasporti, commenta il "decreto dignità", licenziato dal Consiglio dei ministri nei primi di luglio e approvato dalla Camera qualche giorno fa con in correttivo i campi di applicazione esclusi dal provvedimento.
Il testo completo del decreto dignità
«Sono soddisfatto che l'emendamento presentato al 'decreto dignità' sul lavoro portuale abbia ottenuto l'approvazione, all'unanimità, un correttivo indispensabile che consentirà ai lavoratori delle compagnie portuali di rientrare nei rapporti regolati dalla legge 84/1994» conclude Rixi.