«Qualsiasi eventuale riorganizzazione del personale amministrativo sarà preventivamente discussa con le organizzazioni sindacali come previsto dal contratto nazionale dei marittimi e ci hanno assicurato che in tutti i casi non ci saranno effetti negativi sui livelli occupazionali delle aziende».
Questa l’affermazione di Monica Mascia e Paolo Fantappiè, segretari nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, dopo l’incontro con i dirigenti delle compagnie Moby e Tirrenia relativo al progetto di fusione delle due compagnie.
Secondo i sindacati non dovrebbero esserci esuberi a conclusione dell’operazione (entro l’anno), piuttosto una “riorganizzazione del settore amministrativo”.
«L’operazione, in base a quanto ci hanno riferito le aziende, che vedrà l’assorbimento di Moby in Tirrenia, si sviluppa in varie fasi e tappe, a partire dalla presentazione di un progetto tecnico/giuridico, già depositato presso il Tribunale di Milano, e proseguirà con un cronoprogramma di eventi, passando per il coinvolgimento della struttura finanza di entrambe le società, fino all’approvazione delle assemblee ordinarie dei soci. Moby e Tirrenia prevedono che tutta l’operazione si possa concludere entro l’anno. Continueremo a vigilare e a monitorare affinché ciò che ci è stato garantito in termini di salvaguardia dei posti di lavoro e di tutele dei lavoratori sia mantenuto sotto tutti gli aspetti».