Bloccato l’avvio della gara per il dragaggio dei fondali al porto di Salerno, a fermarli le prescrizioni del ministero dell’Ambiente. Il presidente Agostino Gallozzi, presidente Assotutela, si dice molto preoccupato, parlando a nome degli operatori. «Dragaggi, imboccatura, manutenzioni, gallerie di collegamento con le arterie auostradali. In questi primi dieci mesi non si è riusciti ad entrare in fase operativa, nonostante l'impegno profuso dalle istituzioni».
E si fa riferimento anche ai lavori di “Salerno Porta Ovest”, un tunnel che collega il porto alle autostrade. «È necessario accelerare soprattutto sul versante dei dragaggi. L'auspicio è che si riesca a smuovere il pantano burocratico/amministrativo nel quale siamo precipitati», afferma ancora Gallozzi.
Il pantano di cui parla Agostino Gallozzi è quello della Valutazione d’Impatto Ambientale necessaria per trasportare e depositare le sabbie estratte dai fondali altrove, dal momento che i materiali escavati vanno riversati a largo. Questo rende i materiali di risulta esposti, rendendo necessarie analisi più articolate e costose. Il motivo è dovuto a una vecchia istanza condivisa da tutti i porti, che rende molto più complicati lavori di manutenzione come questi. Una difficoltà commerciale per il porto, che non riuscirà a programmare con la dovuta calma gli approdi. Due anni almeno, secondo i calcoli del gruppo Gallozzi, serviranno per avere i fondali dragati a Salerno. La previsione dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale prevede di dare il via ai lavori nell’autunno dell’anno prossimo.