Possono finalmente partire, tra qualche settimana e dopo anni di souspance, i dragaggi nel porto di Napoli. L’utimo ostacolo da superare era quello dei ricorsi. Riconosciuto l’interesse pubblico dell’opera, è stata infatti respinta dal Tar della Campania la richiesta di sospensiva del secondo classificato alla gara assegnata lo scorso 12 luglio.

L’obiettivo è quello di portare i fondali tra gli 11 e i 14 metri, e il bando è stato vinto dal raggruppamento temporaneo d'impresa Società Italiana Dragaggi in qualità di mandante, insieme a Consorzio Integra, Rcm Costruzioni e Savarese Costruzioni come mandatarie, con un’offerta di 25,5 milioni. Il finanziamento arriverà dai fondi europei, quelli del “Grande progetto”.

Il presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Tirreno centrale Pietro Spirito afferma, «Il Tribunale ha riconosciuto il prevalente interesse pubblico e bocciato la richiesta di sospensiva. Ora possiamo firmare il contratto e avviare i lavori», commenta. «Tra venerdì e lunedì prossimi firmeremo il contratto e consegneremo il cantiere alle imprese, per un totale di 14 mesi di lavoro», continua poi.

I dragaggi in questione non solo semplificheranno l’accesso delle navi e di unità mercantili più grandi, ma renderanno anche possibile la realizzazione della Darsena. Infatti le casse di colmata sono in attesa proprio dei sedimenti che verranno estratti dall’escavo dei fondali.

Ma dove la draga non potrà arrivare sarà richiesto un lavoro certosino, ed è per questo che l’authority portuale ha chiesto agli operatori-gestori delle banchine interessate di impegnarsi direttamente e in prima persona alle operazioni, tramite magari finanziamenti regionali. «È inutile aspettare», afferma infatti Spirito, «ieri ho parlato con l'amministratore delegato di Grandi Navi Veloci della necessità di interventi minori. Faremo domanda alla Regione per finanziare dragaggi marginali, lì dove la draga non può intervenire».