Un progetto ambizioso quello che si vuole realizzare nelle acque della Striscia di Gaza. Un’isola artificiale con tanto di porto commerciale. Dal 2011 è in cantiere, ma sembra sempre più vicino e concreto adesso che il ministero dei trasporti israeliano ne ha diffuso i rendering.
Un’isola grande otto chilometri quadrati da progetto, con un ponte che lo collegherà alla terra ferma di cinque, scrive il Post. Sulla sua superficie saranno ospitati uno scalo per merci, un porto, una centrale di desalinizzazione e probabilmente un aeroporto, dal momento che quello di Gaza è stato distrutto dalla stessa Israele.
La somma stimata per la realizzazione del progetto è di 5 miliardi di dollari, probabilmente fondi internazionali. La stima del tempo che necessiterà la grande opera invece è di cinque anni, sempre secondo Israele.
Un così grande progetto non può che portare con sé il suo carico di critiche, sia israeliane che palestinesi. In Israele è stato infatti giudicato poco pratico e difficilmente realizzabile. I palestinesi temono invece che in questo modo le autorità israeliane vogliano sigillare il loro controllo sulle merci e le persone che entrano a Gaza, sotto embargo dal 2007.