Collegio Nazionale Capitani

Caronte & Tourist e le sue dieci navi a gas.

Articolo di mercoledì 07 giugno 2017



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Dei traghetti a gas? Uno all’anno, per un programma di dieci anni. Caronte&Tourist ha stanziato 200 milioni di euro per la costruzione di un traghetto all’anno. Il progetto è stato presentato da Lorenzo Matacena, armatore messinese, durante il convegno “Navi, passeggeri e ambiente” che ha avuto luogo presso la stazione marittima di Genova.

Il primo traghetto a gas realizzato in Italia fu varato nel 2014 a Castellammare di Stabia, e oggi si continua su questa strada grazie all’ultimo investimento di una compagnia marittima italiana, che continua a portare avanti e spingere l’utilizzo del gas naturale liquefatto come combustibile marino. «Una scelta inevitabile per tutti gli armatori, che comunque solitamente sono sempre un passo avanti rispetto alla normativa, anticipando standard che poi diventano obbligatori», afferma Andrea Cogliolo, manager di Rina Services.

Come possiamo vedere gli investimenti da parte degli armatori ci sono, basti pensare a Grimaldi che ha speso 100 milioni per l’installazione di scrubber sulle navi della flotta Finnlines, che navigano nelle acque del Mar Baltico, area soggetta a rigorose restrizioni per l’emissione di zolfo. Tuttavia ciò che manca sono i porti di approvvigionamento, in Italia come in tutto il Mediterraneo. «Mancano totalmente l'infrastruttura così come sono ancora carenti le norme in materia di bunkeraggio di gnl. Il nostro traghetto ibrido in costruzione nel cantiere turco Sefine verrà consegnato entro la fine del 2018, ma per il primo anno e mezzo dovrà essere alimentato con marine diesel perché nessuna struttura per il rifornimento di gas sarà attiva entro quella data nel nostro paese». commenta Matacena.

Parlando di Mediterraneo, i punti di approvvigionamento potrebbero trovarsi in tutti quei porti che negli anni a venire riusciranno a mettere su una stazione di servizio. «Il futuro viaggia con l'incognita sulla variabile prezzo del petrolio. Per Napoli pensiamo ad un impianto piccolo da realizzarsi a Levante del porto. Alla fine di quest'anno avanzerò richiesta di manifestazione d'interesse per la realizzazione di un deposito costiero che garantisca alle navi il rifornimento quando faranno scalo», ha detto circa un mese fa il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale (Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia) Pietro Spirito. Per un altro punto d’approvvigionamento per il rifornimento di gas si era pensato alla Spagna: «Il gruppo Carnival ha stretto un accordo con Shell – rivela lo chief financial officer di Costa Crociere Beniamino Maltese – che investirà centinaia di milioni per creare un'infrastruttura destinata al bunkeraggio di gnl. Siamo convinti di poter operare senza problemi a partire dal 2018, utilizzando Barcellona come centro di rifornimento nel Mediterraneo».

Tuttavia, come suppone Luigi Merlo, direttore rapporti istituzionali per l’Italia di Msc Crociere potrebbero esserci alcuni ostacoli: «l'incertezza normativa e l'attuale carenza di strutture dedicate potrebbero creare dei problemi. Ci sono fin troppi progetti sulla carta ma manca ancora una regia nazionale che stabilisca delle linee guida in questo settore».


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