In
origine doveva realizzarsi nel palazzo storico dell'Immacolatella
Vecchia. Poi un'ipotesi al molo San Vincenzo. Alla fine il Museo del
mare e dell'emigrazione di Napoli si farà a metà strada, in un altro
palazzo storico carico di progetti falliti e promesse non mantenute, il
“Magazzini Generali”, costruzione degli anni '40 firmata da Marcello
Canino.
a cura di Paolo Bosso
Ora la Sovrintendenza ha detto sì al progetto portato avanti da anni da un Comitato promotore composto da 38 soci tra Regione, Comune, Confindustria, Confcommercio, Unione degli Industriali e Propeller Club di Napoli.
Il Museo del mare, così com'è stato progettato su commissione del comitato promotore agli architetti Gennaro Matacena, Antonio Gravagnuolo e Piera Stangherlin riuniti nello studio Cavuoto – e che verrà presentato giovedì prossimo alla Lega Navale al Molosiglio -, sarà distribuito su tre dei cinque piani del palazzo (più uno spazio sotterraneo) che conta nel complesso una superficie di 9mila metri quadri dove troverebbero spazio anche attività culturali, commerciali, di ristorazione e convegnistica.
Secondo i calcoli dei progettisti e dei committenti il ripristino dei Magazzini Generali costerebbe circa 40 milioni di euro. «La copertura economica non è un problema – rassicura il presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Tirreno Centrale, Pietro Spirito – i fondi del Grande progetto prevedono un restyling soprattutto nella parte che si affaccia verso la città. La difficoltà è condividere, programmare la governance. Ma mi sembra che siamo sulla buona strada».