«Immaginiamo che domani il dragaggio sia stato fatto. Sarà
soddisfatto solo l'aspetto tecnico mentre la competitività sarà di là da
venire. Intendo i costi, la produttività, la garanzia di sosta in rada,
le rese, lo stoccaggio, i servizi tecnico-nautici, l'ammodernamento
degli impianti obsoleti.
Riusciremo a essere competitivi?». Se lo chiede Stefano Sorrentini, presidente Assoagenti Campania da luglio scorso, nel corso del brindisi di fine anno degli operatori del porto di Napoli tenutosi alla stazione marittima. Un evento che, rispetto agli altri anni, è stato più corposo con la premiazione, da parte di Assoagenti, di diversi giornalisti campani per il loro contributo all'informazione specializzata (alla fine dell'articolo una foto di gruppo).
Un anno tutto sommato all'insegna del cauto ottimismo. «Il Baltic Dry Index - spiega Sorrentini - è salito di oltre il cento per cento, anche se durante l'anno ha toccato il minimo storico. La flotta italiana è sempre giovane: secondi in Ue e quarti nel mondo. Infine, una cantieristica al vertice».
«A Napoli – continua Sorrentini - il traffico container è in incremento. Poi c'è stata la riforma che nel giro di quindici mesi è stata approvata dopo un processo di scrittura partito nel 2002: diamo atto perlomeno al governo precedente di esser stato celere. Spirito (presidente dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale, ndr), ci ha incontrati tutti nel giro di ventiquattr'ore dall'insediamento. Vedo idee chiare su efficienza, incentivi, piani industriali, questo grazie anche alla squadra di tecnici preparati messa in campo dal governo».
Ora però c'è da rimboccarsi le maniche dopo anni di letargo. «Il successo di un porto – conclude Sorrentini – è nella sinergia pubblico-privato, diciamo che il primo elemento è stato risolto, ora tocca a noi, non abbiamo più alibi. Faccio un esempio pratico: immaginiamo che domani il dragaggio sia stato fatto. Sarà soddisfatto solo l'aspetto tecnico mentre la competitività sarà di là da venire. Intendo i costi, la produttività, la garanzia di sosta in rada, le rese, lo stoccaggio, i servizi tecnico-nautici, l'ammodernamento degli impianti obsoleti. Riusciremo a essere competitivi?».