Da oggi per le navi e i traghetti spunta l'Iva al 5
per cento. La norma, approvata dalla Commissione Bilancio della Camera
con un emendamento alla legge di bilancio, non si traduce in nuovi costi
a carico di utenti e armatori. La nuova aliquota viene infatti
incorporata nella tariffa amministrativa, con le imprese che avranno il
vantaggio di poterla scaricare.
L'emendamento alla legge di bilancio, approvato lunedì scorso, stabilisce che le prestazioni di trasporto urbano di persone tramite servizi di trasporto marittimo, lacuale, fluviale e lagunare verranno escluse dal regime di esenzione. Riguarda i servizi entro la città o fino a un massimo di 50 chilometri dal territorio comunale, includendo quindi tanto i traghetti quanto le gondole di Venezia. Sulla questione da tempo pendeva una procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea.
I commenti
«Portiamo a casa un risultato importante», commenta il presidente di Fedarlinea Raffaele Aiello. «È il passo iniziale di un percorso volto a correggere – continua - alcuni errori del passato che vedevano interamente scaricato sulle spalle degli armatori un onere improprio per i servizi erogati, con una sperequazione rispetto al resto delle imprese. L'introduzione dell'aliquota, che prima non esisteva, consentirà, grazie a una pur bassa percentuale, di liberare risorse da destinare al miglioramento dei servizi per i passeggeri». «La novità è che questa norma, senza modificare il costo del biglietto per il consumatore, consentirà alle aziende che svolgono attività nel trasporto pubblico locale marittimo di detrarre questa Iva per poi investire nel rinnovamento delle flotte, proprio come era già per il trasporto su gomma», commenta il sottosegretario al ministero dei Trasporti Simona Vicari. «Si elimina – continua - la discriminazione tra il trasporto pubblico marittimo e quello su gomma. «Si tratta – conclude – di un risultato importante. L'approvazione della norma assicurerà da un lato uniformità di trattamento del trasporto urbano via acqua con quello su ruota e dall'altro costituirà un forte stimolo per il rinnovamento delle flotte, con sicure ricadute positive sull'occupazione e sull'impatto ambientale».
Anche Confitarma ha espresso
apprezzamento per la nuova norma. «Pur trattandosi di un accoglimento
parziale della richiesta presentata da Confitarma –spiega una nota della
confederazione nazionale degli armatori– richiesta che mirava a
risolvere anche altre problematiche connesse alla materia, tale misura
comporta un alleggerimento dei costi sostenuti dalle imprese di
navigazione operanti nei collegamenti marittimi di cabotaggio nazionale
minore che, a partire dal 2012, avevano subito un incremento a seguito
di un adeguamento della normativa nazionale IVA al quadro comunitario in
materia di navigazione in alto mare».
In particolare, Confitarma
evidenzia che tale risultato è stato ottenuto grazie alla concreta
azione svolta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in
particolare dal Sottosegretario Simona Vicari la quale ha sostenuto le
richieste dell’armamento, convinta che una riduzione dei costi del
trasporto marittimo, oltre a consentire un recupero di competitività
rispetto alle altre modalità di trasporto e la possibilità di nuovi
investimenti per il rinnovo della flotta, comporterà benefici anche per
l'utenza.