L’11 novembre a Roma, presso il ministero dei Trasporti, si è tenuto un
importante incontro per analizzare le principali criticità
sull'adeguamento delle certificazioni dei lavoratori marittimi alla
Convenzione STCW (emendamenti di Manila 2010).
Erano presenti, oltre a Confitarma e Fedarlinea, anche le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Successivamente si è tenuto un secondo incontro con Usclac-Uncdim, Ugl Mare e altre organizzazioni sindacali autonome.
I punti più importanti
• i certificati rilasciati ai marittimi italiani sono validi fino alla loro scadenza naturale. Il periodo transitorio è disciplinato dall’art. 11 del decreto ministeriale 51 del primo marzo 2016
• per quanto riguarda la navigazione è riconosciuta valida anche quella su bandiera estera
• ai fini del rinnovo sono stati ritenuti validi anche i periodi di navigazione su unità adibite a diporto privato (art. 7 comma 1 lettera g del DM 51/2016)
• la navigazione effettuata sulle unità soggette alla Convenzione deve avvenire su unita pari o superiori a 80 tonnellate di portata lorda
• la norma prevede il rinnovo a condizioni che vengano svolte le funzioni “direttive, operative e di controllo” indicate nel certificato art. 5 comma 1 lettera b. Per le funzioni equivalenti vedasi l’art. 7 del DM 51/2016
Particolare attenzione, sottolinea Confitarma in una nota, è stata rivolta all’esigenza di consentire a tutti i marittimi di ottenere l’adeguamento dei certificati di competenza nei tempi stabiliti, anche al fine di evitare problemi gestionali alle compagnie di navigazione, nonché all’importante problematica concernente l’obbligatorietà dei corsi direttivi. Secondo il dicastero dei Trasporti ogni soluzione dovrà essere conforme alla normativa internazionale e della Commissione europea.
In merito alla necessità di adeguare i certificati di tutti i marittimi nei tempi stabiliti, nel corso dell’incontro sono stati forniti chiarimenti per la corretta applicazione delle ultime circolari emanate dal ministero nel senso auspicato da tutti i presenti al tavolo. Inoltre, per quanto concerne la notevole mole di lavoro per l’adeguamento delle certificazioni, Confitarma e Fedarlinea apprezzano l’accoglimento da parte del ministero e del Comando Generale della richiesta di potenziare ulteriormente le Capitanerie di porto più impegnate e di consentire ai centri di formazione di aumentare il numero dei corsi e dei partecipanti.
Riguardo all’obbligatorietà dei corsi per gli ufficiali di livello direttivo, Confitarma e Fedarlinea valutano positivamente la disponibilità del ministero di rimodulare, dopo il primo gennaio 2017, i programmi e le ore di formazione attualmente previsti, tenendo nella debita considerazione la professionalità e le competenze possedute dai comandanti, direttori di macchina e primi ufficiali già abilitati. A tale scopo, in vista della prossima riunione del tavolo tecnico nel mese di dicembre, Confitarma e Fedarlinea presenteranno le proprie proposte volte ad alleggerire quanto più possibile l’impatto di detta obbligatorietà su questi lavoratori marittimi. «Totale disponibilità ad individuare soluzioni alle questioni poste», commentano Filt-Cgil e Fit-Cisl.