Rispetto alla partnership annunciata alcuni mesi fa, la nuova alleanza fra Moby e Tirrenia da una parte e GNV e Snav dall’altra, resa pubblicamente nota oggi durante il forum di Conftrasporto a Cernobbio, segna un salto di qualità non da poco nell’evoluzione dei rapporti fra tre dei principali armatori italiani.
I segni in tal senso sono più d’uno. Innanzitutto il fatto che per la proclamazione sia stato scelto un evento seguitissimo anche dal gotha del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (non solo Graziano Delrio, ma Simona Vicari, Ennio Cascetta, Luigi Merlo, etc.) come il forum organizzato a Cernobbio da Conftrasporto. Che, casualmente (?), per giunta, si è svolto in contemporanea e subito dopo all’annuale assemblea della Confitarma guidata da Emanuele Grimaldi, caratterizzata da una certa tensione col Governo proprio sul tema su cui Vincenzo Onorato e Grimaldi litigano da mesi.
Non meno significativa, poi, la scelta di comunicare urbi et orbi, senza lesinare sulle fanfare, la nascita del nuovo patto. E se, altro indizio, il protagonista dell’annuncio è stato, letteralmente, Onorato, istrione consumato, abilissimo conoscitore delle rumorose dinamiche dei media, non meno eclatante ed icastica è stata la presenza a Cernobbio – al contrario tenuta segreta alla stampa ma ben percepibile da chi doveva accorgersene – dell’altro vertice dell’alleanza.
Una partecipazione tanto più indicativa se si pensa alla generale ritrosia di Gianluigi Aponte, patron di MSC (e quindi di GNV-Snav), alle apparizioni pubbliche, men che meno durante eventi di così elevata esposizione mediatica e per una durata di quasi cinque ore durante la prima giornata del meeting (come testimonia la foto che pubblichiamo in questa pagina).
Se gli elementi oggettivi fin qui esposti sono eloquenti, ve ne sono pure altri che, sebbene più ascrivibili alle ricostruzioni giornalistiche e alle indiscrezioni, avallano l’ipotesi che, fallito il tentativo di mediazione fra Onorato e Grimaldi svolto dapprima in prima persona e poi dal Governo, Aponte abbia deciso di scendere in campo veramente e prender posizione con tutta la potenza di fuoco disponibile nello scontro commerciale fra i due.
Sarebbero almeno due i casus belli di questa svolta. Da una parte ci sarebbe il rifiuto netto di Grimaldi alle condizioni propostegli da Aponte nei mesi passati per l’acquisizione di GNV: 300 milioni di euro, a fronte di un'offerta fermatasi molto più in basso. Dall’altra i presunti avvertimenti su un possibile cambio di trattamento che alcuni clienti storici di Grimaldi avrebbero ricevuto su altri servizi allorché, saputo dell’intenzione manifestata a giugno da Moby-GNV di collaborare sui collegamenti con Malta, avessero deciso di cambiare fornitore per il collegamento con la Sicilia. Guarda caso proprio quello oggi rilanciato da Onorato (Genova-Livorno-Catania-Malta).
Ma c’è di più. Decisivo per convincere Aponte ad una definitiva dichiarazione di guerra a Grimaldi sarebbe stato l’intervento di Fabrizio Palenzona, che, oltre ad esser presidente onorario di Conftrasporto (e quindi mattatore e relatore dell’evento odierno), è fra le altre cose anche membro del cda di Cin-Tirrenia e vicepresidente di Unicredit, particolarmente vicino al gruppo armatoriale di Onorato dopo la complessa operazione di rifinanziamento chiusa lo scorso febbraio.
Tutte circostanze che, quindi, ne determinerebbero una forte sensibilità alle sorti commerciali e alla solidità finanziaria dell’accoppiata Moby-Tirrenia, al punto da coinvolgere – sarà interessante capire, se mai lo si capirà, a fronte di quali contropartite – l’armatore sorrentino in una guerra dei mari che a questo punto si fa davvero minacciosa.
Andrea Moizo( da Ship2Shore del 25/10/2016)
fonte:shiptoshore