Secondo Usclac in 1800 potrebbero usufruire di benefici
L'inserimento dei marittimi nella categoria dei lavori usuranti e, più in generale, una maggiore attenzione per un settore chiave dell'economia nazionale: queste le richieste presentate oggi da Usclac-Uncdim-Smacd nel corso della tavola rotonda "I lavori usuranti nella professione marittima", organizzata dalle tre sigle e tenuta a Genova.
All'evento hanno partecipato Claudio Tomei, presidente Usclac-Uncdim-Smacd, Giovanni Lettich presidente Collegio Capitani, Fredrik J. Van Wijnen, segretario generale Cesma (la confederazione europea dei comandanti di navi, che raggruppa quindici associazioni nazionali), Claudio Barbieri della sede di Genova di Confitarma, Devi Sacchetto, docente di Sociologia del lavoro all'Università di Padova, Mario Cardoni, direttore generale Federmanager (la federazione cui le Usclac-Uncdim-Smacd sono affiliate). "Il nostro obiettivo è l'inserimento della categoria dei marittimi nell'elenco dei lavori usuranti, con il successivo conseguimento dei benefici che esso comporta" spiega Tomei. "Ci stiamo battendo e ci batteremo per questo fino a che non lo avremo raggiunto". In Italia sono 30 mila i marittimi di cui, secondo calcoli Usclac, circa 1.800 potrebbero usufruire nel 2017 dei benefici concessi a chi è compreso nelle liste dei lavori usuranti.(ANSA).