È un Mediterraneo in crisi di approdi di navi da crociera quello
che si prospetta per il 2017, e Napoli, terzo porto crocieristico
d'Italia, ne risentirà parecchio.
di Paolo Bosso
L'armatore Carnival, riferisce
l'agente marittimo Klingenberg, non approderà e Royal Caribbean
diminuirà sensibilmente le toccate per un totale di 160 approdi in meno
rispetto a quest'anno, equivalenti a un calo del 40 per cento del
movimento passeggeri: l'anno prossimo Napoli perderà circa mezzo milione
di crocieristi (su 1,2 milioni di media annuale). Il dato emerge dalla
riunione di mercoledì scorso svoltasi in Capitaneria di porto in merito
alla prossima stagione crocieristica e i primi a segnalarlo sono stati
gli attivisti locali del Movimento 5 Stelle.
Dopo una crescita costante (l'anno scorso 444 toccate, quest'anno circa 500), lo scalo partenopeo deve fare i conti con una brutta batosta. «Ma questa volta non si tratta di una crisi solo nostra – precisa Mario Esposito, presidente del Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del porto di Napoli – piuttosto di un contesto generale. Si prevede, ma il dato è da confermare, che anche il primo porto crocieristico, Civitavecchia, perderà cento approdi. Gli armatori annullano le toccate in Tunisia e Turchia, Venezia dice addio alle navi superiori le centomila tonnellate, il mercato asiatico è in crescita esponenziale. Sono tutti elementi che giocano contro il nostro porto».
L'anno prossimo Costa Crociere taglierà gli approdi, Msc Crociere, rileva il past president degli agenti marittimi napoletani Andrea Mastellone, dimezzerà le toccate da due a una a settimana. Restano principalmente Royal Caribbean, Aida, Cunard Line, Holland America, Pullmantur, Disney Cruise Line e Norwegian Cruise. «Abbiamo già segnalato al Comune, all'assessore al Turismo Nino Daniele, questa brutta notizia. A Federagenti abbiamo commissionato uno studio per capire bene cosa sta succedendo anche negli altri porti italiani», conclude Mastellone.