Dopo cinque giorni di astensione dal lavoro, è terminato
lo sciopero dei portuali contro la privatizzazione dell’azienda Luka
Koper che gestisce lo scalo di Koper-Capodistria in Slovenia. L’attività è ripresa a pieno regime, riferisce l’Ice (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane), ma lo stato di agitazione permane.
Nei
giorni scorsi circa duemila persone hanno partecipato a Capodistria ad
una protesta nella quale è stata nuovamente espressa preoccupazione per i
presunti piani di privatizzazione dello scalo.
Intanto il governo sloveno ha emesso un comunicato nel quale viene precisato che l’azienda Luka Koper rientra fra gli investimenti strategici, i quali non sono oggetto di privatizzazione, e che quest’impegno è stato definito nella Strategia di gestione degli asset pubblici. L’Esecutivo si sta adoperando per aumentare il valore dell’azienda in particolare con la realizzazione del secondo binario fra Capodistria e Divaccia.
Lo sciopero di cinque giorni, rende noto Trasportoeuropa,
ha causato il dirottamento delle navi a Rijeka (Croazia) e Trieste e si
stima che abbia provocato danni allo scalo per alcuni milioni di euro e
alle Ferrovie slovene per 700mila euro al giorno.