Collegio Nazionale Capitani

La Danimarca intensifica i controlli portuali sulle petroliere

Articolo di giovedì 06 febbraio 2025



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L’autorità marittima danese ha annunciato l’adozione di misure rafforzate per la supervisione e il monitoraggio delle petroliere nelle sue acque territoriali. L’iniziativa mira a garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza in mare, la tutela ambientale e la protezione dei marittimi.

La Danimarca ha espresso a più riprese preoccupazione per il transito delle cosiddette "petroliere ombra", spesso prive di assicurazione, che attraversano le sue acque trasportando petrolio russo. Sebbene finora non si siano verificati incidenti gravi, a marzo 2024 la nave Andromeda Star (115.600 dwt, registrata a Panama) è stata coinvolta in un sinistro al largo delle coste danesi. Secondo i rapporti dell’epoca, l’equipaggio avrebbe presentato documenti falsificati alle autorità.

Un ulteriore motivo di allarme per Copenaghen è il rifiuto di molte petroliere di avvalersi di piloti durante la navigazione nei tratti più delicati delle vie marittime. Da mesi, la Danimarca sollecita l’Unione Europea affinché autorizzi ispezioni più estese, mentre Regno Unito e altri Stati hanno segnalato frequenti irregolarità nella documentazione e nella copertura assicurativa delle navi in transito.

Due mesi fa, la Danimarca ha raggiunto un accordo con altri paesi europei per introdurre un proprio sistema di verifica dell’assicurazione e della documentazione delle navi che attraversano le sue acque. Le autorità danesi hanno spiegato che l’attenzione sulle petroliere è legata agli accordi di Port State Control e al rischio ambientale particolarmente elevato che un eventuale incidente comporterebbe. Per questo motivo, tali unità rappresentano una priorità nei controlli rispetto ad altre tipologie di navi.

L’inasprimento delle misure arriva in seguito a una serie di recenti incidenti nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, che hanno accresciuto le preoccupazioni sulla sicurezza marittima. La Finlandia continua a trattenere una petroliera ombra accusata di aver danneggiato cavi sottomarini il 25 dicembre, mentre la scorsa settimana la Lettonia ha chiesto alla Norvegia di trattenere un’altra nave sospettata di coinvolgimento in un sabotaggio. Quest’ultima è stata poi rilasciata dopo le indagini, così come una nave mercantile sequestrata dalla Svezia, successivamente scagionata da responsabilità dolose.

In risposta alle crescenti minacce, la NATO e i paesi baltici – tra cui Svezia, Norvegia, Finlandia ed Estonia – hanno annunciato un incremento dei pattugliamenti nelle vicinanze di infrastrutture sottomarine strategiche. Il Regno Unito, in collaborazione con i paesi baltici, ha inoltre avviato un nuovo programma di tracciamento per individuare attività sospette nel Mare del Nord.

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