Collegio Nazionale Capitani

Gli armatori tendono la mano a Fincantieri sul ‘rinnovo flotte’

Articolo di giovedì 25 gennaio 2024



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Il nuovo corso di Confitarma, sotto la guida di Mario Zanetti (che ha preso il posto di Mario Mattioli e della presidente protempore Mariella Amoretti), evidenzia come una delle priorità la corretta destinazione dei contributi pubblici dal fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al fine di rinnovare le flotte navali italiane. Gli armatori auspicano che il decreto denominato "Rinnovo Flotte" non si limiti a favorire esclusivamente i cantieri navali italiani ed europei.

Durante il media day organizzato a Roma da Confitarma, Zanetti ha dichiarato la necessità di continuare a lavorare sul Decreto Flotte. Ha rivelato che ha avuto un primo incontro con Fincantieri nei giorni scorsi. Nel frattempo, il gruppo navalmeccanico triestino, guidato da Pierroberto Folgiero, ha attraverso l'associazione di categoria Assonave, chiesto al Governo di vincolare gli stanziamenti previsti esclusivamente ai lavori svolti nei cantieri italiani o europei. Mentre gli armatori avevano proposto di includere anche cantieri al di fuori dell'Unione Europea ma situati nel Mediterraneo, come ad esempio la Turchia.
Raggiungere un accordo è difficile, ma possibile, anche se il tempo è limitato a causa delle scadenze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha sottolineato Zanetti. Ha dichiarato la disponibilità a negoziare e a trovare soluzioni economiche, sottolineando l'importanza di agire velocemente data l'urgenza del contesto.
L’ostacolo da superare è duplice: “Il tema è molto chiaro – secondo il presidente di Confitarma – C’è un tema di competitività di prezzi e di tempi per il refit e per le nuove costruzioni. I tempi (per la realizzazione degli interventi destinatari di contributi pubblici, ndr) devono essere estesi, altrimenti non ci sarà la possibilità di spendere quelle risorse. Dev’esserci la possibilità di lavorare su prezzi competitivi” tramite una “compartecipazione in investimenti strategici”.
Il nuovo presidente esprime preoccupazione riguardo all'efficacia dei decreti attuali nel sostenere l'armamento italiano, sottolineando la necessità di trovare rapidamente una soluzione. Il vicepresidente, Guido Grimaldi, ribadisce che il fatto che solo il 15% delle risorse sia stato utilizzato non indica mancanza di interesse da parte degli armatori italiani. Sottolinea che i cantieri europei non sono competitivi e non possono soddisfare le esigenze dell'armamento italiano. Grimaldi evidenzia l'importanza di queste risorse non solo per la costruzione di nuove imbarcazioni, ma anche per interventi di retrofit e ammodernamento delle flotte già in uso lungo le coste italiane.

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